Il paesaggio del vecchio continente è ricordato nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, per celebrarne un valore da tramandare alle generazioni che verranno. Ricordando che la sua complessità è anche frutto delle nostre percezioni personali
Come cambierà il paesaggio che ci ha visto crescere e come raccontarlo a chi verrà dopo di noi
Cosa ne sarà del nostro paesaggio quotidiano tra qualche decennio? Il paesaggio che ci ha visto nascere, crescere e in tal modo ha contribuito a costruire la nostra identità, accompagnandoci ogni giorno nell’avventura della vita? Non lo sappiamo, certo. Sappiamo solo che cambierà. Definiamo però, prima di addentrarci in questo discorso, il concetto di paesaggio. Non stiamo parlando, in questa occasione, del paesaggio inteso come “porzione di territorio considerata da un punto di vista prospettico o descrittivo” (dizionario di Google), ma come il risultato dell’interazione di tutte le relazioni che esistono tra i diversi elementi che lo costituiscono. Queste relazioni si possono considerare attraverso molteplici punti di vista.
E’ difficile conservare una testimonianza materiale del paesaggio nel suo insieme, come accade per un’opera d’arte o un libro
Definizione di paesaggio | Testimonianza immateriale di un insieme di relazioni complesse
Dal punto di vista ecologico, ad esempio, il paesaggio è il risultato degli ecosistemi presenti, mentre sotto un punto di vista formale il paesaggio è l’aspetto visibile dell’ambiente e di tutte le cose materiali che lo caratterizzano: le case, le persone, i fiumi, il cielo, gli animali etc. Chiarire il concetto di paesaggio serve soprattutto a rivelarne meglio la sua complessità, che in ogni caso diviene ancora più consistente quando collima con la percezione e la coscienza che ogni essere umano ha di esso.
Tornando alla considerazione iniziale, il paesaggio è ben lungi dal poter essere catalogato e classificato come un reperto fisso e immobile. E’ difficile conservare una testimonianza materiale del paesaggio nel suo insieme, come accade per un’opera d’arte o un libro. Il paesaggio racchiude un insieme di elementi troppo complesso da poterlo intercettare al fine di unificarlo tutto in unico oggetto, o anche in un insieme di oggetti più o meno numerosi.
Per descrivere il paesaggio che abbiamo vissuto alle future generazioni possiamo solo mostrare tutto ciò che per noi o per la collettività è stato rilevante e lasciare che quell’insieme complesso di elementi riviva solo nella sua attuale conformazione
Descrivere il paesaggio | Percezione collettiva e individuale
Probabilmente, tra i dati storici che segnano gli eventi importanti dell’umanità, il paesaggio è quello più immateriale. Più immateriale di un evento, che può essere raccontato, così come di un’idea. Allora per descrivere il paesaggio che abbiamo vissuto alle future generazioni possiamo solo mostrare tutto ciò che per noi o per la collettività è stato rilevante e lasciare che quell’insieme complesso di elementi riviva solo nella sua attuale conformazione. In fin dei conti il paesaggio si lascia vivere per essere essere trasformato nel tempo, plasmato dalle storie di qualsiasi cosa vi abbia lasciato traccia.
Sono in programma diverse iniziative in tutta Italia, incentrate sulla valorizzazione della storia, dei paesaggi naturali ma anche delle trasformazioni ambientali che hanno segnato l’Italia nel corso dei secoli
La Giornata Internazionale del Paesaggio | Valori e spazi comuni in Europa
Il 14 marzo 2018 si celebra la seconda edizione della Giornata Internazionale del Paesaggio. Sono solo due anni che, grazie al Decreto Ministeriale n.457 del 2016, il valore del paesaggio come identità culturale del paese Italia viene richiamato all’attenzione con un evento istituzionale di questa portata. Quest’anno, in occasione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, si incoraggiano le nuove generazioni alla condivisione di questa risorsa, il paesaggio – per rafforzare il senso di appartenenza ad un spazio comune – quello dell’Europa.

Sono in programma diverse iniziative in tutta Italia, incentrate sulla valorizzazione della storia, dei paesaggi naturali ma anche delle trasformazioni ambientali che hanno segnato l’Italia nel corso dei secoli. L’obiettivo è quello di cercare di non esaurire il valore di un paesaggio ad una estemporanea scattata con un selfie, perchè, mentre noi ci allontaniamo da quel luogo dopo averne rubato un attimo di verità, esso è già cambiato sotto gli occhi di qualche altro viaggiatore.
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