Il giardino terapeutico aiuta a curare la mente e ci mantiene con i piedi ben saldati a terra | Cascina Bollate e l’orticultura di Benjamin Rush

Le piante possono aiutare nel trattamento delle malattie di origine nervosa e ristabiliscono un equilibrio nella mente di chi se ne prende cura. Dal vivaio di Cascina Bollate ai giardini terapeutici alcuni esempi del rapporto risolutivo della natura con l’uomo

I giardini terapeutici per la cura delle malattie del sistema nervoso | La natura che migliora l’umore

Il contatto con la natura stimola i processi di guarigione da malattie e malesseri. Del resto già dai tempi degli orti botanici medioevali il giardino era ritenuto il luogo del rinnovamento dello spirito e del corpo. I giardini terapeutici – o nella versione anglofona Healing Gardens – sono sperimentati già da molto tempo in tutto il mondo per la cura di malattie, in particolare quelle che interessano il sistema nervoso.

Manipolare la vegetazione, interagendo con essa in un rapporto di scambio migliora l’umore e il quadro clinico di pazienti affetti da disturbi mentali

Pare che il contatto diretto, o anche la sola visione di un paesaggio naturale sia un toccasana per la progressione e la riuscita di terapie per il recupero delle funzioni moto-sensoriali in soggetti affetti da patologie neurologiche. Sentire il profumo dei fiori, toccare la terra e gli alberi ha un effetto positivo per il recupero delle funzionalità cognitive. Ma anche manipolare la vegetazione, interagendo con essa in un rapporto di scambio migliora l’umore e il quadro clinico di pazienti affetti da disturbi mentali più o meno gravi, diminuendo in taluni casi in consumo di farmaci.

Il vivaio Cascina Bollate di Susanna Magistretti | Le piante per imparare a rinnovare la vita

Il giardino terapeutico è già una realtà in diversi ospedali e strutture di recupero psico-motorio italiane, nonché in luoghi dove vengono trattati casi di emarginazione sociale. Le carceri, per esempio, come nel caso del Vivaio Cascina Bollate di Milano, sostenuto da una cooperativa sociale nella casa di reclusione di Bollate. Nel vivaio si coltivano piante erbacee perenni, annuali e rose antiche da destinare alla vendita diretta o online. Il vivaio, nato nel 2007 e fortemente voluto da Susanna Magistretti, tenta, attraverso l’attività di giardinaggio, il reinserimento nella vita collettiva dei detenuti. Lavorando la terra, rispettando i suoi tempi e imparando dagli sbagli si ripercorrono le fasi di nascita, crescita e morte proprie dell’esistenza di ogni essere vivente. Attraverso la rilettura dei vari momenti della vita di una pianta si ripensa alle propria e la si osserva con più naturalezza e lucidità, anche in modo più comprensivo. Si capisce che si può sbagliare e che uno sbaglio può portare danni anche permanenti, ma non significa che è arrivata la fine.

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Come tutte le attività motorie che generano creatività, essa contribuisce a ristabilire l’equilibrio tra azione e astrazione

Orticultura e giardino terapia per la cura delle malattie mentali

Susanna Magistretti ha ottenuto con il suo vivaio, di cui è fondatrice e presidente, il Premio Terre des Femmes della Fondazione Yves Rocher, arrivato alla sua seconda edizione. Grazie al Premio, del valore di 10.000 euro, la dott.ssa Magistretti intende creare un giardino didattico all’interno del carcere, un’area ricreativa posta all’ingresso del carcere di Bollate da destinare all’insegnamento dell’arte della cura del verde. Un progetto anche ecologico, che mira alla valorizzazione delle piante già presenti, come cachi, ciliegi e pioppi.

Stabilire un rapporto di scambio con la natura, in cui ognuno è parte attiva di un processo che porta al rinnovamento della vita, restituisce grandi risultati, come dimostrò Benjamin Rush nel ‘700 con la sperimentazione dell’orticultura nella cura delle malattie mentali. Come tutte le attività motorie che generano creatività, essa contribuisce a ristabilire l’equilibrio tra azione e astrazione, necessario per il benessere mentale, mentre il contatto con la natura permette di comunicare con la componente primordiale di ognuno di noi, quella che influenza le scelte che compiamo ogni giorno.

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