Da George Cure a Nancy Kline le regole per pensare “meglio” si dislegano in un equilibrio vacillante tra introspezione e apertura all’altro. Nel libro More Time To Think viene dispiegato il concetto di pensiero indipendente e di come questo sia funzionale alla crescita personale
Pensare è complicato, eppure è un comportamento rodato nei millenni che hanno forgiato l’intelletto e le abilità umane. Qualunque sia la natura del tuo pensiero, fai in modo che esso non ti possa toccare più di tanto. Verrebbe da dire questo quando la situazione si fa complicata e cambiare pensiero alla velocità della luce può far comodo, se non altro per stare al passo con i cambiamenti repentini che accadono senza che noi possiamo fare nulla.
Ma se il segreto fosse, invece che “smettere di pensare troppo“, come suggerisce il titolo del libro di George Cure – COME SMETTERE DI PENSARE TROPPO: UNA GUIDA PER ELIMINARE IL SOVRAPPENSIERO. TECNICHE PRATICHE E MINI-ABITUDINI PER ALLEVIARE L’ANSIA, ELIMINARE IL PENSIERO NEGATIVO E OTTENERE LA PACE MENTALE – sia quello di valorizzare la qualità dei propri pensieri e anche, e soprattutto, delle persone che ci sono attorno? E’ questo quello che si chiede, mettendo alla prova dei consigli pratici, Nancy Kline nel suo libro “More Time to Think.
“In particolare, la scrittrice si concentra su dieci modi per aiutare le persone a pensare da sole con rigore, immaginazione, coraggio e grazia.”
I pensieri veicolo di indipendenza personale
Spesso a seguito di eventi particolarmente impegnativi, avviene una rielaborazione di quanto accaduto, in maniera cosciente o inconsapevole. Nel suo libro Nancy Kline afferma che tutto ciò che diventa potente attraverso i rapporti sociali e interpersonali viene radicato attraverso una corretta veicolazione del pensiero dall’uno all’altro individuo, guidato dall’efficacia di un desiderio comune e dallo sviluppo di un pensiero individuale più reattivo e proattivo.
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Pensa con immaginazione e fatti delle domande
In particolare, la scrittrice si concentra su dieci modi per aiutare le persone a pensare da sole con rigore, immaginazione, coraggio e grazia. Il concetto di grazia – dal latino gratia, der. di gratus ‘gradito, riconoscente’ – dice molto dell’approccio di Kline all’atto del pensare e dell’essere accoglienti e grati verso qualcosa, che nella sostanza, spesso ci è sconosciuto. Uno dei paradigmi di “More Time To Think” è infatti che la mente funziona meglio in presenza di una domanda – e di conseguenza dal non aver paura di sbagliare – essendo questa condizione un fattore trainante sia per accettare un cambiamento di rotta della nostra idea, sia per apprezzare e accettare il fatto che pensieri nuovi lascino spazio a quelli più vecchi – un po’ come avviene con il cambio di stagione:-).
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More Time to Think: The power of independent thinking, che, insieme al bestseller Time to Think: Listening to Ignite the Human Mind, è un libro che narra la bellezza di essere a proprio agio con le proprie contraddizioni e quelle degli altri, nonostante la realtà sia sempre un mistero, anche per il più ardito dei pensatori. E tale qualità la rende tuttavia più affascinante.
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